Lipari. Acropoli. Villaggi preistorici

Clicca per ingrandireLipari. Il Castello visto dal mare

L'Acropoli dell'antica Lipàra è un masso di riolite in parte vetrosa che s'innalza dalla piana costiera di Diana e si protende con pareti scoscese nel mare formando due insenature, due porti naturali: Marina Lunga a Nord, Marina Corta a Sud.
Gli scavi eseguiti da Bernabò Brea e da Madeleine Cavalier dal 1950 in poi hanno messo in luce sull'alto del Castello le tracce della città greca e romana e dei villaggi preistorici che l'hanno preceduta, rivelando una stratificazione che raggiunge in qualche punti i nove metri.
I Cnidi nella 50ª olimpiade (580-576 a.C.) vi fondarono la nuova Lipàra. Ben presto l'area dell'acropoli dovette rivelarsi insufficiente e la città si estese sulle sue pendici verso la piana. La città greca fu rasa al suolo nel 252-251 a.C. dai Romani, che trasformarono l'acropoli in una fortezza, radendone probabilmente al suolo tutti gli edifici. Da ciò la quasi totale assenza di resti edilizi di età greca.
Solo un secolo dopo, essendo cambiata la situazione politica nel basso Tirreno e avendo perso le isole Eolie ogni valore strategico, l'acropoli tornò ad essere un quartiere residenziale. E' di questa età l'impianto costituito da una serie di isolati rettangolari (insulae), divisi fra loro forse da sette strade (cardines) rettilinee, parallele in senso Est-Ovest, ed equidistanti, larghe 10 piedi e fornite da una canaletta di fognature assiale, incrociate ortogonalmente in senso Nord Sud da altre strade più larghe (decumani).
Per quanto riguarda le età anteriori, nella zona Sud dell'area archeologica i resti edilizi riferibili all'Ausonio II e all'Ausonio I (tarda età del Bronzo) sono limitati. Cospicui resti si hanno invece del villaggio del Milazzese (Bronzo medio) che si sovrappone al villaggio di Capo Graziano (Bronzo antico).
Nella zona Nord le capanne del Milazzese e quelle dell'età di Capo Graziano sono altrettanto numerose ma meno appariscenti, in parte perché ricoperte dalle capanne dell'Ausonio I e dell'Ausonio II.
Il deposito archeologico scende per altri quattro o cinque metri sotto il suolo delle capanne della prima età del bronzo. Esso è stato esplorato con pozzi di saggio, poi ricoperti, praticati nell'interno delle singole capanne e con più ampie trincee aperte ad Ovest.

Clicca per ingrandire Il Castello di Lipari. Particolare delle capanne del Bronzo medio sovrapposte a capanne del Bronzo antico

Bibliografia:

  • L. Bernabò Brea M. Cavalier F. Villard, Meligunìs Lipàra, vol. IX. Topografia di Lipari in età greca e romana. Parte I. L'Acropoli. Palermo 1998, pp. 1-265.
  • L. Bernabò Brea M. Cavalier, Il Castello di Lipari e il Museo Archeologico Eoliano, Flaccovio, Palermo 1970, pp. 1-214.
  • L. Bernabò Brea M. Cavalier, Meligunìs Lipàra IV. L'Acropoli di Lipari nella preistoria con appendici di W. Taylour, M. Garasanin, E. Contu, J.L. Williams, M. Alessio, F, Bella, C. Cortesi, B. Turi, T. Mannoni, Palermo 1979, (volume di testo) pp. 1-875 ; (volume di tavole) tavv. I-CCCXXII e l'atlante.

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