Bibliografia/Schede/Approfondimenti

L. Bernabò Brea, M. Cavalier - Meligunìs Lipàra VIII
Parte I Salina. Ricerche archeologiche (1989-1993), con appendici di J.L. Williams e S. Levi, M.C. Martinelli. pp. 1-190; Parte II di A. Pagliara, Fonti per la storia dell'arcipelago Eoliano in età greca, pp.1-129. Palermo 1995

CapanneSalina. La capanna neolitica di Rinicedda

Agli scavi eseguiti nell'isola di Salina nel 1956, negli insediamenti dell'età del bronzo di Serro dei Cianfi e della Portella, era stata dedicata un'ampia sezione del Meligunìs Lipàra III.
Per molti anni dopo di essi, non vi sono stati nell'isola rinvenimenti di rilevante significato, soprattutto in campo preistorico.
Un vivace risveglio degli interessi per l'archeologia dell'isola e una serie di belle scoperte, a cui hanno fatto seguito nuovi interventi di scavo, hanno poi avuto luogo in questi ultimi anni.
Un insediamento stabile di genti proveniente dalla Sicilia è sorto a Salina fin dall'inizio del neolitico medio, contemporaneamente ai primi insediamenti di Castellaro Vecchio nell'isola di Lipari, negli ultimi secoli del V millennio a.C.

Gli scavi fatti nel 1989 hanno messo in luce una capanna ovale riconoscibile nello scavo solo a causa della diversa compattezza del terreno. Se ne riconobbe il suolo battuto su cui erano vasi frantumati, ossidiana, placche litiche, ecc.
Un accumulo di pietre tutto intorno al margine superiore era certamente in rapporto con un tetto stramineo che ricopriva la capanna, E' un tipo di abitazione assai primitivo, noto nell'Italia meridionale, ma finora mai ritrovato in Sicilia e nelle Eolie.

Un altro insediamento, alquanto più tardo, è stato scoperto successivamente (1990) sul Serro Brigadiere, un dosso che sovrasta l'abitato di Santa Marina Salina.
Venne in luce un gruppo di capanne, anch'esse di tipo molto primitivo scavate nel terreno, addossate ad un banco di tufo grigio compatto. Erano delle semplici fosse allungate con angoli arrotondati, con suolo battuto. Talvolta il perimetro era completato con una successione di pietre o allineamento di pietrame che circondava il margine superiore della fossa, certo in rapporto con la copertura delle capanne.
Queste capanne appartengono alla facies culturale di Piano Quartara (seconda metà del III millennio).
La ceramica raccolta attesta anche una frequentazione di questa zona fin dall'eneolitico iniziale (prima metà del III millennio a.C.) e dall'eneolitico medio (ceramica dello stile di Piano Conte, intorno alla metà del III millennio.

L'abitato continua fino alla successiva fase culturale di Capo Graziano (inizio dell'età del bronzo).
Poco più in basso è addossata al pendio della collina una capanna del bronzo medio (cultura del Milazzese, XIV secolo a.C.).
Alla fase della cultura di Capo Graziano è riferibile un insediamento capannicolo sulla ripida dorsale della contrada a poca distanza della capanna neolitica di Rinicedda.

La seconda parte del volume è dedicata alle fonti per la storia dell'arcipelago eoliano in età greca.