Akrai

Clicca per ingrandire Il teatro di Akrai visto dall'alto

Dell'antica Akrai, colonia di Siracusa fondata nel 664 a.C., sopravvissuta fino all'età araba e poi sostituita dalla medievale Palazzolo, restano cospicui monumenti, esplorati nel XIX secolo da Gabriele Iudica. Luigi Bernabò Brea vi ha condotto importanti scavi a partire dal 1950 e soprattutto dal 1963, quando furono messe in luce le linee fondamentali dell'impianto urbano della città.
Il piccolo teatro, certo non posteriore a Ierone II (III sec. a.C.), presenta significative regolarità planimetriche. L'orchestra infatti aveva la forma di un semicerchio perfetto. Semicircolare, anziché a ferro di cavallo, veniva a risultare quindi anche la cavea appoggiata alla collina e divisa in nove cunei da otto scalette. La scena doveva avere un palcoscenico (logeion) con fronte a colonne o pilastri. Il teatro subì rimaneggiamenti in età romana, quando fu fatta l'attuale pavimentazione dell'orchestra e quando il palcoscenico (pulpitum) fu avanzato entro l'orchestra stessa.
Aderente al teatro è il bouleuterion, sede del senato cittadino, che doveva prospettare sull'agorà, centro della vita civile e politica della città. Sulla collina sovrastante sorgeva il tempio di Afrodite, la principale divinità acrense.

Clicca per ingrandire Il teatro di Akrai- Particolare dell'orchestra e della scena
Su uno dei contrafforti che si diramano dal colle di Acre verso Est è il santuario rupestre di Cibele, dea asiatica il cui culto fu probabilmente introdotto in Sicilia da Dionigi II, che durante l'esilio a Corinto ne divenne sacerdote.
Numerose immagini della dea, quasi sempre seduta, con due leoni ai piedi, con patera in una mano e timpano nell'altra, sono scolpite nella viva roccia.

Bibliografia:

  • L. Bernabò Brea, con la collaborazione di G. Pugliese Carratelli e C. Laviosa. Akrai, Società di Storia Patria per la Sicilia Orientale, Serie III, Catania 1956, pp. 1-187.
  • L. Bernabò Brea, Il tempio di Afrodite di Akrai, in Cahiers du Centre Jean Bérard, X. Napoli 1986, pp. 1-87.

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